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Quello che è successo nelle ultime settimane, mi ha sconvolto profondamente…
Mi riferisco in particolare al tragico destino del fiume Isonzo, rimasto senz’acqua a causa di una siccità che imperversa da mesi.
Una vera e propria catastrofe ambientale che ci ha colpito al cuore e ha causato la distruzione di uno degli ecosistemi acquatici più grandi e diversificati del nostro territorio.
Certo, come vedi nel video qui sotto, grazie all’aiuto di numerosi volontari, alcune specie sono state tratte in salvo e ricollocate; tuttavia i danni rimangono comunque incalcolabili.
Ma che c’entra l’Isonzo con il Mar Mediterraneo?
Beh, se pensi che tutto questo sia un fenomeno casuale e circoscritto al nostro territorio, ti sbagli di grosso…
Tutti gli ecosistemi acquatici sono a rischio!
Il Mar Mediterraneo è a rischio?
L’osservato speciale, nonché protagonista suo malgrado di questo articolo, è il Mar Mediterraneo.
Caratterizzato da un’elevata diversità di specie marine, Il Mar Mediterraneo è riconosciuto come uno dei biotopi più ricchi al mondo.
Con i suoi 46.000 km di costa, riesce a sostenere circa 150 milioni di persone e a fornire il 20% del prodotto marino mondiale lordo.[1]
Ma quali sono le minacce che affliggono il Mar Mediterraneo?
Tante, troppe…
Condensarle tutte in un articolo è pressoché impossibile.
Cercherò di elencare le principali, partendo dal riscaldamento globale che pende su di noi come una spada di Damocle, passando per l’inquinamento da CO2.
Prima di iniziare però, ti voglio fare una piccola domanda…
Sei mai stato ai Caraibi?
Mar Mediterraneo: i nuovi Caraibi?
Hai presente quelle spiagge paradisiache caratterizzate da un cielo terso, acque cristalline e un calore avvolgente?
Proprio come quelle che vedi qui sotto…
Ecco, il Mar Mediterraneo sta diventando proprio così…
Cioè non nel senso positivo che ti ho appena descritto, ma in negativo.
A causa dei cambiamenti climatici, le temperature delle acque del Mar Mediterraneo stanno aumentando sempre di più, raggiungendo valori completamente fuori scala.[2]
Quest’estate[3] ad esempio, sono state registrate temperature attorno ai 30 gradi e talvolta anche superiori.
In pratica le acque del Mar Mediterraneo stanno diventando acque tropicali, simili a quelle dei Caraibi.
Ora tra le diverse conseguenze che questo comporta, avere un Mar Mediterraneo più caldo significa avere una bomba a orologeria puntata sulla nostra penisola.
Mi spiego…
Un aumento così repentino di temperatura significa un aumento di energia in grado non solo di intensificare i classici temporali estivi, ma di potenziare fenomeni violenti e distruttivi come alluvioni o nubifragi.
Fenomeni che, se ci pensi, stanno diventando sempre più frequenti negli ultimi anni.
Ma c’è di più…
Alieni nel Mar Mediterraneo?
Il riscaldamento delle acque del Mar Mediterraneo dovuto ai cambiamenti climatici, sta favorendo l’insediamento di numerose specie aliene provenienti da altri mari.
Per specie aliene si intendono animali o vegetali non autoctoni (quindi provenienti da altri mari) che si ritrovano ad abitare in un ambiente diverso e talvolta a colonizzarlo.
Dico talvolta perché non tutte le specie aliene sono in grado di sopravvivere in un nuovo ambiente; tuttavia, alcune riescono ad adattarsi e a riprodursi.
Secondo il WWF[4], con più di 1.500 specie animali e vegetali registrate, il Mar Mediterraneo è il mare più invaso del pianeta.
Ora, queste specie aliene rappresentano un pericolo per:
– l’ambiente perché possono essere una seria minaccia per gli ecosistemi autoctoni;
– l’uomo poiché alcune di queste specie aliene sono tossiche e invasive.
Un esempio è il Lagocephalus sceleratus[5] meglio noto come pesce palla maculato.
Questo “simpatico” pesce palla può rilasciare una potente neurotossina[6] idrosolubile e termostabile che se ingerita, causa il blocco del sistema nervoso, vomito, nausea, diarrea, difficoltà respiratorie, fino alla morte.
Per darti un’idea della pericolosità di questa neurotossina, si stima[7] sia 1.200 volte più tossica rispetto al cianuro di potassio!
Mar Mediterraneo: inquinamento da CO2 e acidificazione
Un’altra minaccia per gli ecosistemi marini del Mar Mediterraneo, è l’acidificazione.
Questo processo[8] in realtà sta colpendo tutti i mari e gli oceani del mondo, tuttavia il pericolo è molto più grande per il nostro il Mar Mediterraneo, essendo un mare semichiuso.
Ma di che cosa si tratta esattamente?
Per fartela breve, una parte delle elevate emissioni di CO2 presenti nell’atmosfera si dissolvono nel mare, dove attraverso una serie di reazioni chimiche abbassano il pH.
Il gioco è molto semplice: più aumentano i livelli di CO2 più il pH si abbassa.
Ora, l’acidificazione potremmo definirlo per certi versi un fenomeno naturale se non fosse che, a causa delle elevate emissioni prodotte dall’uomo negli ultimi anni, si sta verificando troppo velocemente.
Per l’esattezza, 10 volte più veloce di quanto non si sia verificato negli ultimi 300 milioni di anni.
Il pericolo di un continuo abbassamento del pH comporta però conseguenze per tutti:
– portano al collasso gli ecosistemi marini dato che non riescono ad adattarsi alla velocità di questi cambiamenti;
– danneggiano la crescita di svariati organismi come crostacei e molluschi[9], fondamentali per il mantenimento nostri ecosistemi marini;
– portano a un’enorme proliferazione di plancton che sequestra ossigeno nelle porzioni di mare vicino alla costa e la cui decomposizione contribuisce ad aumentare l’acidificazione delle acque;
– distruggono le caratteristiche uniche delle barriere coralline portando allo sbiancamento dei coralli, quindi al loro scioglimento e distruzione[10];
– influenzano le attività dei pescatori e di tutti coloro che vivono di questa attività, perché ci sono meno specie da pescare[11].
Come vedi, anche l’acidificazione è un problema che va preso in seria considerazione e che, se sottovalutato, potrebbe portare a conseguenze catastrofiche.
Salvare il nostro mare è ancora possibile?
Bene, siamo quasi giunti alla fine di questo articolo.
Come dicevo all’inizio, questi sono solo una piccola parte dei problemi che affliggono il nostro Mar Mediterraneo.
Ci sarebbe da parlare anche dei danni che sta causando la pesca illegale, un fenomeno molto frequente che vale la bellezza di 10 miliardi di euro all’anno.
Se l’argomento ti interessa, potrei anche dedicare un articolo proprio alla pesca illegale (magari fammelo sapere con un commento).
La domanda che però sorge spontanea è:
cosa possiamo fare a riguardo?
Per risponderti, ti voglio citare l’effetto farfalla…
Spesso ci troviamo a incolpare gli altri perché non fanno abbastanza per salvaguardare il futuro del nostro pianeta.
Politici, governi, multinazionali, il vicino di casa e chi più ne ha più ne metta.
L’effetto farfalla però ci insegna che: “Il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”.
Tradotto significa che le piccole azioni che compiamo tutti i giorni, possono generare grandi cambiamenti per il mondo che ci circonda.
Un esempio potrebbe essere proprio quello di attuare scelte più consapevoli quando si parla di alimentazione.
Proprio come facciamo noi da anni per i nostri ristoranti. Ad esempio:
– Evitando di scegliere carni da allevamenti intensivi, tra i primi responsabili dell’elevato aumento di emissioni di CO2;
– Attuando scelte più inclusive in fatto di alimentazione, diminuendo l’eccessivo consumo di carne a favore di alternative più vegetali (proprio ciò che promuoviamo noi ogni lunedì con il Meatless Monday);
– Scegliendo prodotti più naturali possibili (magari anche locali e stagionali che fanno anche bene alla salute) in modo da abbassare l’impatto ambientale dei trasporti.
Certo, non rivoluzioneremo il mondo, ma sicuramente daremo un piccolo contributo nell’ormai (disperato) tentativo di salvare il nostro pianeta.
Tu cosa ne pensi?
Dimmi la tua nei commenti qui sotto!
Luca del Melograno
FONTI
[1] https://www.wwf.it/pandanews/ambiente/mediterraneo-un-mare-di-ricchezza/
[4] https://www.wwf.it/pandanews/ambiente/mediterraneo-linvasione-delle-specie-aliene/
[5] https://www.pubblicitaitalia.com/pesce/prodotti/il-pesce/2016/6/15539
[6] https://arpi.unipi.it/handle/11568/940207?mode=complete
[7] https://ilfattoalimentare.it/pesci-palla-velenosi-mediterraneo-da-dove-arrivano-quali-rischi.html
[8] https://www.nature.com/articles/srep16770
[10] https://www.iconaclima.it/approfondimenti/mediterraneo-acido-politecnico-milano/
[11] https://www.ekoe.org/inquinamento-degli-oceani-e-loro-acidificazione/