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Carne sintetica o carne naturale?
Questo è il dilemma, come direbbe il buon Amleto…
Scherzi a parte, si tratta di una tematica che negli ultimi anni sta scatenando dibattiti e polemiche a non finire.
Da una parte, abbiamo chi è favorevole e vede i benefici di questa nuova alternativa.
Pensa ad esempio a grandi star internazionali come Leonardo Di Caprio che sostengono economicamente alcune delle start up più importanti del settore.
Dall’altra invece, un po’ per diffidenza sul sapore un po’ per i dubbi per la salute, c’è una grossa fetta di detrattori totalmente contraria alla carne sintetica (secondo Coldiretti[1] si aggira attorno al 95% degli italiani).
Ma dove sta la verità?
Siamo davvero di fronte a una valida alternativa alla carne naturale che potrebbe rivoluzionare per sempre le nostre abitudini?
Oppure la carne sintetica è destinata a scomparire nell’oblio dei banchi frigo?
Sono queste le domande a cui cercherò di rispondere oggi, lasciando come sempre, il mio punto di vista da ristoratore che vive questo mondo da ormai tantissimi anni.
Prima di avventurarci nel mondo della carne sintetica però, è giusto fare una piccola introduzione per chi non hai mai sentito o letto nulla in proposito.
Come nasce la carne sintetica?
Da anni ormai, scienziati e ricercatori di tutto il mondo lavorano pertrovare soluzioni alimentari più eco-sostenibili, utilizzando le più sofisticate tecnologie.
Al momento esistono 2 tipologie di carne alternativa:
1- Carne sintetica vegetale
Su questa prima tipologia di alternativa alla carne, non voglio soffermarmi troppo anche perché forse già la conosci…
Per intenderci, parliamo dei classici burger vegetali che trovi nei supermercati già da molti anni.
Questa carne-non-carne viene realizzata mescolando ingredienti di origine vegetale fino a ottenere lo stesso gusto, consistenza e quantitativo proteico della carne naturale di origine animale.
2- Carne sintetica stampata in 3D
La seconda invece, è la carne sintetica stampata in 3D.
Viene realizzata prelevando una piccola parte di cellule staminali dall’animale e attraverso l’uso di una stampante 3D viene riprodotto lo stesso sapore, colore e consistenza della tanto amata carne.
Per farti capire meglio, nel video qui sotto troverai una spiegazione dettagliata di come funziona l’intero processo.
Come vedi, si tratta di una tecnologia che in campo alimentare è piuttosto recente, ma dai risultati comunque sbalorditivi.
Finora, è stata utilizzata negli USA dalla famosa catena di fast food KFC per produrre delle nuove crocchette[2] utilizzando cellule di pollo e materiale vegetale.
Mentre in Giappone, gli scienziati hanno riprodotto il primo filetto del pregiato manzo Wagyu, utilizzando cellule staminali di carni bovine.
Bene, fatta questa premessa e sperando che tu non abbia perso del tutto l’appetito, andiamo a vedere quali sono i vantaggi della carne sintetica e perché potrebbe rivoluzionare l’intero settore alimentare.
Carne sintetica: una valida alternativa?
I motivi che spingono tantissime persone a investire e a credere nella carne sintetica, sono principalmente 2:
- trovare una valida e sana alternativa al consumo sempre più insostenibile[4], da parte della popolazione mondiale, della carne animale;
- porre un freno all’egemonia degli allevamenti intensivi e alle terribili conseguenze che ne derivano, per gli animali e per l’ambiente.
Ora, la carne sintetica sembra davvero una soluzione promettente.
Dal punto di vista della salute, il processo produttivo della carne sintetica dovrebbe essere molto più sicuro e permetterebbe di evitare contaminazioni batteriche nelle varie fasi di lavorazione.
E dal punto di vista della sostenibilità?
Secondo Nathalie Rolland co-fondatrice dell’associazione Agriculture cellulaire France, da una sola mucca si potrebbe arrivare a creare ben 175 milioni di hamburger!
Una cifra davvero incredibile se pensi che altrimenti, per realizzare un tale quantitativo, bisognerebbe macellare circa 440.000 animali.
Questo significa che, nel giro di pochi anni, la carne sintetica potrebbe davvero sostituire la carne naturale e diminuire drasticamente gli allevamenti intensivi.
E a proposito di allevamenti intensivi…
Su questo argomento non voglio soffermarmi troppo, anche perché abbiamo già trattato più volte tale tematica.
Se però vuoi approfondire la questione, ti lascio il link di alcuni degli articoli più letti del nostro blog.
Qui ad esempio abbiamo visto uno dei pericoli più grandi derivanti dagli allevamenti intensivi, per gli animali e per l’uomo.
Mentre in questo articolo, abbiamo parlato delle crudeli condizioni di vita delle galline da allevamenti intensivi.
E per quanto riguarda l’ambiente?
La carne sintetica salverà il pianeta?
L’altro grande problema degli allevamenti intensivi riguarda l’impatto ambientale.
Una tematica, di questi tempi sempre più al centro dell’attenzione e per certi versi, imminente.
Secondo uno studio della FAO[5], gli allevamenti intensivi producono circa il 14,5% delle emissioni annuali di gas serra.
Senza contare poi i danni riguardanti lo sfruttamento del suolo e dell’acqua che abbiamo già affrontato in questo articolo.
Bene, secondo l’Università di Oxford[6], la produzione di carne sintetica comporterebbe:
- un minor consumo delle risorse idriche (inferiore dell’82-96%) e del suolo (inferiore del 99%);
- minori emissioni di gas serra (78-96% inferiori).
Ma c’è un però…
Alcuni ricercatori britannici affermano che in qualche modo la carne sintetica potrebbe avere un impatto ancor più devastante rispetto agli allevamenti intensivi.
Mi spiego meglio…
In questo studio[7], è stato analizzato il comportamento di alcuni gas serra come il metano e l’anidride carbonica, nell’atmosfera.
Ora, da una parte è chiaro che la carne sintetica ridurrebbe al minimo le enormi quantità di gas metano rilasciate dagli allevamenti intensivi…
Ma non è ancora chiaro quale sarebbe la quantità di CO2 emessa per una produzione di carne sintetica su vasta scala (cosa ben lontana dall’essere realizzata).
“Ok, ma almeno diminuiamo le emissioni di metano, giusto?”
Vero, ma quando parliamo di emissioni di gas serra, dobbiamo anche tener presente l’impatto sul clima a lungo termine.
Il gas metano resiste in atmosfera per circa 12 anni, mentre la CO2 persiste anche per secoli.
Di conseguenza se valutiamo la questione a lungo termine, la carne sintetica potrebbe non essere un’alternativa così sostenibile come si pensa.
Ora, arrivati a questo punto, forse ti chiederai: “Ma tu, Luca, cosa ne pensi?”
La risposta non è così semplice…
Da una parte abbiamo un’alternativa che potrebbe rivelarsi vincente, che per ora però rimane un gigante addormentato, troppo costosa per essere prodotta su larga scala.
Questo significa che potrebbe arrivare non così tanto presto nei nostri supermercati.
Dall’altra, dobbiamo entrare nell’ottica che, tra qualche anno, la popolazione mondiale potrebbe arrivare a 10 miliardi[8].
Come potremo continuare con un consumo così smodato di carne?
E quali saranno le conseguenze se non poniamo un freno ai danni devastanti degli allevamenti intensivi sull’ambiente?
La migliore soluzione che possiamo pensare adesso è quindi quella di far commercializzare a grandi industrie una carne “senza sensi di colpa”?
Lascio a te la riflessione…
Dal mio punto di vista, forse basterebbe iniziare a essere meno egocentrici e più consapevoli, poiché il cambiamento climatico è un problema serio che richiede un piccolo sacrificio immediato da parte di tutti.
In più, ormai sappiamo bene quanto un consumo eccessivo di carne aumenti il rischio di contrarre tante malattie molto serie.
Attenzione però…
Io non amo gli estremismi, e non sto affatto dicendo che la carne va bandita dalle nostre tavole!
Da noi al Melograno – come forse già sai – non lo è!
Quello che sto dicendo è che dobbiamo iniziare a ridurre il consumo di carne e, quando la si mangia, sceglierla con consapevolezza, preferendo realtà più naturali e lontane dalle logiche intensive.
Così, ti assicuro, ha molto più gusto!
Una scelta di cuore
Si tratta quindi di fare una scelta, la stessa che abbiamo deciso di fare noi per i nostri ristoranti già da diversi anni, preferendo realtà locali più sane e in armonia con la natura.
Come ad esempio:
L’Azienda Agricola In Cortile che alleva i suoi maiali liberi in mezzo alla campagna, godendo di tutti i benefici della vita all’aria aperta e di un’alimentazione sana ed equilibrata.
E credimi, il loro Prosciutto Fior di Crudo ha tutt’altro sapore rispetto alle classiche alternative a cui siamo abituati.
Oppure l’Azienda Agricola Pividori, un’altra bella realtà da cui nasce la nostra favolosa salsiccia, naturale e priva di nitrati. E sai come lo sappiamo?
Perché il suo colore non è rosa come siamo abituati a pensare.
E che dire del coniglio carnico cresciuto in totale libertà che hai potuto gustare nelle nostre tagliatelle al ragù bianco di coniglio nel menù autunnale?
Tu però cosa ne pensi?
Sei favorevole o contrario alla carne sintetica?
Tu come ti comporti riguardo a questi argomenti?
Dimmelo con un commento qui sotto.
Luca del Melograno
Fonti
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[4]
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