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Tè dell’immortalità, elisir di lunga vita, fungo cinese…
Gli appellativi dati al Kombucha nel corso dei secoli sono tanti.
Come del resto i miti e le leggende che vi ruotano attorno e che le hanno regalato quell’alone un po’ mistico e un po’ magico.
Parliamo di una bevanda fermentata che negli U.S.A. è molto conosciuta e apprezzata da anni e che ora sta mettendo radici anche in Europa e in Italia.
Ma di che cosa si tratta esattamente?
E, cosa più importante, quanto c’è di vero su questa bevanda fermentata di cui tanto si sente parlare?
Sono questi i quesiti che andremo ad affrontare in questo nuovo articolo, partendo prima dalle sue origini misteriose e sviscerando poi qualche curiosità che mai ti aspetteresti.
Sì, perché devi sapere che il Kombucha ha una storia millenaria antecedente alla nascita di Cristo e, pensa un po’, era già arrivata in Italia diversi anni fa, svanendo però nel nulla.
Bene, detto questo iniziamo subito con un bel salto nel tempo.
Imperatori, dottori e samurai: chi ha inventato il Kombucha?
Come detto poco fa, le origini del Kombucha sono avvolte nel mistero.
Tuttavia, tra le tante teorie sulla sua genesi, ce ne sono 3 che sembrano le più quotate.
La prima, riguarda l’imperatore Qin Shi Huangdi, ricordato nei libri di storia per essere stato il primo imperatore della Cina unificata.
Siamo circa nel 221 a.C. e la leggenda vuole che Qin Shi Huangdi abbia creato e bevuto per primo questa bevanda fermentata, con l’obiettivo di raggiungere l’immortalità.
Durante gli ultimi anni della sua vita, infatti, questo pensiero era diventato una specie di ossessione che, qualche anno più tardi, ne causerà anche la morte.
Appurato che il Kombucha non garantisce l’immortalità, vediamo quindi la seconda teoria che riguarda il paese del Sol Levante.
Qui il protagonista è un medico coreano, il Dottor Kombu che, chiamato da un imperatore Giapponese in punto di morte, creò un elisir di lunga vita per salvarlo.
E ci riuscì pure…
L’ultima teoria nasce sempre in Giappone.
Siamo nell’era dei samurai, guerrieri indomiti e senza paura che secondo la leggenda, prima di scendere sul campo di battaglia bevevano ingenti quantità di Kombucha per aumentare la loro forza.
“Ok, ma chi ha inventato il Kombucha?”
Chi lo sa? Ogni popolo se ne attribuisce il merito e la verità resta tuttora avvolta nel mistero.
Quello che sappiamo per certo, è che in America ha iniziato a diffondersi verso gli anni 60 con il nome di Groovy Tea, portandosi appresso un alone magico fatto di guarigioni miracolose e benefici improbabili.
E in Italia?
L’arrivo del fungo cinese, tra canzoni e superstizioni
Ti stupirà sapere che il Kombucha era arrivato in Italia già a metà degli anni ‘50.
Nel dicembre del ‘54, tra i quotidiani locali si diffonde la notizia di un particolare fungo cinese in grado di curare qualsiasi cosa…
Dai malanni stagionali alle patologie più serie.
E si, se te lo stai chiedendo, aveva anche potenti effetti dimagranti! 🙂
Insomma in pochi mesi questo fungo attira l’attenzione di tutti, dai primissimi programmi televisivi alle testate giornalistiche nazionali.
E non è tutto…
Perché Renato Carosone, cantautore italiano molto in voga in quegli anni, dedicò pure una canzone a questo fungo cinese (ti lascio qui il link nel caso volessi ascoltarla).
Tuttavia, a distanza di pochi mesi, questo fenomeno svanì nel nulla e del fungo cinese non se ne sentì più parlare.
Ritornerà poi negli anni ‘90 con un nuovo nome, la cosiddetta alga del nilo e in stile catena di S. Antonio.
Anche questa volta promettendo i miracoli e svanendo nel nulla dopo pochi mesi.
Kombucha: L’ingrediente segreto
Bene, ora che abbiamo visto i miti e le varie leggende attorno a questa particolare bevanda fermentata, veniamo al punto: che cos’è questo Kombucha?
Si tratta di una bevanda che si ottiene mediante la fermentazione di tè, zucchero e l’aggiunta di un ingrediente segreto: Lo SCOBY.
Lo SCOBY è l’acronimo di “Symbiotic Culture of Bacteria and Yeast” ovvero una coltura di batteri e lieviti che vivono in simbiosi l’uno con l’altro.
(Il Kombucha viene definito infatti anche una bevanda “viva”).
Ora il compito dello SCOBY che ha una forma simile a una sottile membrana, o meglio una pellicola, è quello di trasformare la miscela iniziale di tè e zucchero nel gusto agrodolce del Kombucha.
E c’è di più…
Perché durante la fermentazione, lo SCOBY si ciba letteralmente dello zucchero presente e lo trasforma in sostanze benefiche come antiossidanti, vitamine B e C, minerali e polifenoli.
Tutte sostanze che hanno reso il kombucha una bevanda perfetta dal punto di vista salutare.
Ma che ruolo gioca questa bevanda fermentata sul nostro organismo?
Qui, bisogna fare un po’ di chiarezza.
I mille benefici del Kombucha
Anche se ormai il fattore immortalità non viene più preso in considerazione, quando si parla di benefici del Kombucha, in rete si sente tutto e il contrario di tutto.
Da chi afferma che può curare le calvizie a migliorare i sintomi dell’asma.
Tuttavia, guardando le cose da un punto di vista scientifico, dobbiamo essere molto più cauti.
Secondo Duccio Cavalieri, professore di microbiologia all’Università di Firenze, le pubblicazioni scientifiche sugli effetti benefici del Kombucha sono ancora troppo poche per trarre conclusioni certe.
In questa intervista, il Professor Cavalieri afferma che al momento le proprietà note del Kombucha sono essenzialmente 3: antiossidante, antibatterica e antifungina.
Oltre a questo, sappiamo anche che il Kombucha, essendo una bevanda probiotica, è in grado di influenzare l’ecosistema intestinale e ripristinare l’equilibrio della flora batterica.
In questo studio poi sono emerse proprietà antitumorali, gastrointestinali, disintossicanti e di stimolazione per il sistema immunitario.
In linea di massima possiamo dire che il Kombucha può contribuire a:
- Proteggere l’apparato gastrointestinale e le funzioni epatiche;
- Favorire il metabolismo e la mobilità intestinale;
- Stimolare il sistema immunitario;
- Inibire lo sviluppo e la progressione del cancro, delle malattie cardiovascolari, del diabete e delle malattie neurodegenerative.
“Quindi il Kombucha guarisce il cancro?” Aiuta a dimagrire?”
Se conosci la nostra filosofia, forse sai già cosa pensiamo a riguardo…
Al di là dei vari benefici del Kombucha, che siano reali o no, se vogliamo ottenere il massimo dall’alimentazione, non possiamo certo fossilizzarci sulle qualità del singolo ingrediente.
Sarebbe un errore molto grave…
Ciò che più conta invece, è attuare ogni giorno scelte alimentari consapevoli che siano sane e genuine.
Le stesse che abbiamo scelto di fare per i nostri Ristoranti.
Il Kombucha anche al Melograno
Di recente abbiamo introdotto questa bevanda fermentata anche al Melograno, per 2 motivi.
In primis perché è una bevanda fermentata salutare e una più che valida alternativa rispetto alle classiche bevande gassate, ricche di zuccheri raffinati.
Sì, anche nel Kombucha c’è lo zucchero, ma viene ingerito dallo SCOBY che lo trasforma in tante sostanze benefiche per tutto l’organismo.
Il secondo motivo è che l’azienda che abbiamo scelto, Intro, è una delle realtà che tanto ci piacciono…
Si tratta infatti di una coppia di ragazzi di Trieste che dopo anni di studio e sperimentazione tra Canada e Regno Unito, hanno creato una selezione di Kombucha dal gusto irresistibile, come ad esempio:
SIGNATURE ROSÉ: il Kombucha dal sapore ispirato alla tradizione italiana, con uva nera e bergamotti calabresi;
ATOMIC GINGER: l’alleato perfetto per una sana digestione con zenzero peruviano e un mix di erbe officinali selezionate.
BLUE JASMINE: l’analcolico dal colore e dal gusto inimitabile con gelsomino, litchi del Madagascar e blue spirulina;
HOLY GUAVA: un vero e proprio drink ricco di antiossidanti con guava rosa colombiana, bacche di Goji e rosa canina.
Amano definirsi dei “sognatori con i piedi per terra”, ma ti posso assicurare che hanno le idee ben chiare, anche perché per loro, il Kombucha è una cosa seria:
- Ogni bottiglia viene infusa con i tè più pregiati, la migliore frutta biologica ed erbe officinali naturali;
- Ogni singolo elemento viene selezionato accuratamente e scelto dopo svariati test;
È un prodotto fermentato a lungo, non pastorizzato, privo di conservanti, aromi e altre sostanze artificiali dannose.
Insomma, si tratta di un prodotto di qualità davvero eccezionale, naturale e genuino, cosa di cui te ne accorgerai fin dal primo sorso.
E tu hai mai provato questa bevanda fermentata?
Dimmi cosa ne pensi qui sotto nei commenti.
Luca del Melograno